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Come per tutte le attività è importante l’allenamento e la gradualità.

Sì ai kit di emergenza – Se si decide di intraprendere questa attività è importante essere ben preparati e, in caso di emergenza, avere a portata di mano pinzette, disinfettanti e bendaggi per agire prontamente in caso di ferite.

Ma il barefooting è anche una filosofia. «Andare scalzi è una sensazione che non ha confronti: i piedi nudi permettono di conoscere il mondo in una maniera più diretta. Sulla roccia possono trasmettere una sensazione di calore. Sull’erba provocano sollievo in maniera più naturale», spiega il sito Nati Scalzi, e il dolore si trasforma, «nella sensazione-desiderio di provare terreni sempre nuovi».

Che lo scalzismo offra un sottile piacere è dimostrato dal moltiplicarsi degli appuntamenti.

I principali parchi per barefooting si trovano, al momento, in Germania. A Dornstetten, nel Nord nella Foresta Nera, si cammina su erba, tronchi di legno, aghi di pino, muschio e pigne. A Bad Wünnenberg, in Vestfalia, dopo un giro intorno al lago e il ponte tibetano, ci si immerge coi piedi nel fango. A Bad Sobernheim, si passa dal prato ai sassi, attraversando il fiume Nahe con la fune. Possibilità di idroterapia e feet-wash lungo il percorso. L’Italia accoglierà i gimnopodisti a Morgex, in Valle d’Aosta, con un percorso sensoriale di 600 metri con pietra, legno, erba, muschio, fango, sabbia e acqua, a cui si aggiungeranno materiali stagionali, come petali di fiori di epilobio, aghi di larice, pigne.

Controindicazioni? L’ortopedico Andrea Bianchi non pensa ce ne siano, anzi, «liberarsi da certi tipi di costrizione aiuta l’uomo a trovare se stesso. Togliersi le scarpe e correre sull’erba, o su un sentiero, permette di entrare in contatto con la madre terra e di attingere energia che consentirà di riattivare la circolazione e il flusso delle forze vitali».

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